Il Progetto

Viviamo un tempo di profonda trasformazione.

È in atto una rivoluzione che è stata innescata da quella che Alessandro Baricco in The Game ha chiamato “insurrezione digitale”, ma che ha travalicato i confini della Rete, entrando nei nostri bias sociali, antropologici, economici, politici, culturali, innescando una nuova fase della nostra evoluzione di specie e non è concesso restarne fuori.

La conoscenza è la nuova valuta dei nostri giorni.

Purtroppo, però, non tutti sono realmente incuriositi dai nuovi paradigmi in cui siamo calati.
Lead&Read nasce per colmare un deficit di conoscenza, aiutando imprenditori, general manager, CEO e CMO a orientarsi nella vastità di un’offerta editoriale frastagliata e compulsiva.
Si tratta di una piattaforma editoriale che recensisce, segnala, anticipa i saggi che più di altri offrono una lettura lucida e critica del contemporaneo.

Lead&Read è dettato dalla passione per i libri e per l’amore che ancora muove il nostro lavoro.
Siamo convinti che per guidare bene, serva leggere bene, per questo abbiamo coinvolto le principali case editrici del nostro Paese, quelle con i cataloghi più intelligenti sulle trasformazioni in atto.
Non ci interessano i manuali, ci interessano le riflessioni.

Chi c’è dietro a questo progetto?

L’idea di Lead & Read è di Paolo Iabichino che insieme a Giorgia Lupi formano una coppia creativa copy-art di nuova generazione: content e data, alfabeto e codice. Due forme diverse di scrittura che s’incontrano per aumentare l’esperienza di lettura. 

Paolo Iabichino dopo 18 anni di agenzia in cui ha ricoperto il ruolo di Chief Creative Officer di Ogilvy Italia e al vertice di WPP come EMEA Executive Creative Director, ha scelto di lasciare il mondo delle agenzie, per dedicare il suo scrivere a nuovi progetti di comunicazione, impegnandosi strategicamente e creativamente come “connettore di eccellenze”, al servizio di tutte quelle realtà che sentano la necessità di voltare pagina.

Giorgia Lupi viene chiamata amichevolmente la “fatina dei numeri”, ma in realtà è un’information designer e ideatrice del Data Humanism. Design director e fondatrice insieme a Gabriele Rossi e Simone Quadri dello studio Accurat . Negli ultimi dieci anni ha lavorato praticamente con chiunque: da Starbucks al New York Times a Google.

A coordinare il tutto c’è Michele Boroni, lettore e scrittore vorace per giornali, brand e persone. Specializzato in branded content. Scrive per Wired, Il Foglio, Il Messaggero, LINK, ElleDecor, Style Magazine, Rockol tra gli altri. Autore radio e tv, nonché autore di testi sul marketing ormai fuori catalogo. Nel tempo libero fotografa #fontdibagni.

I primi che hanno creduto in noi.

Molte case editrici hanno scelto di supportare il progetto semplicemente inviandoci i propri volumi fisici e digitali e aggiornandoci, spesso in anteprima, sulle loro uscite.
Un grazie va a loro e, soprattutto a chi investe tempo, energia, risorse e creatività per scrivere le pagine che interpretano le mutazioni del contemporaneo.