Il libro ______________
David J. Linden nel suo “La bussola del piacere” (edizione ampliata del 2021 di Codice Edizioni) esplora il lato oscuro del piacere.
L’autore, che è professore di neuroscienze presso la Johns Hopkins University School of Medicine e redattore capo del The Journal of Neurophysiology, in questo libro spiega in che modo il cervello umano possa trasformare i piaceri in dipendenze così prepotenti e pervasive che le persone sacrificheranno quasi tutto solo per riuscire ad ottenere quel piacere. La risposta si riduce a un singolo elemento neurochimico: la dopamina. Il libro spiega che il centro di tutto è l’area tegmentale ventrale (ATV), dei neuroni eccitati che rilasciano dopamina per colpire i neuroni nella corteccia prefrontale, del trasportatore della dopamina che la assorbe e delle sostanze tipo la cocaina che lo bloccano per aumentare lo sballo, etc..
Ma il tema principale del libro è spiegarci che il nostro cervello è programmato per cercare e per godere del piacere e che in fondo elementi sociologici come famiglia o le influenze culturali non sono poi così rilevanti, ma si tratta fondamentalmente di un meccanismo – che può diventare un disturbo – di natura fisiologica.
Perché leggerlo _____________
Il libro è interessante per una serie di punti. Il primo è che Linden offre una nuova prospettiva sul piacere e conferma che chi soffre di dipendenze è veramente malato e non è solo un deboli di volontà. Linden è abile a spiegare i comportamenti che potrebbero sembrare totalmente irrazionali e incomprensibili, ma che invece da un punto di vista neurologico hanno un senso. Fa anche tutta una serie di distinguo tra le dipendenze da droga, gioco, sesso e cibo – in particolare in quest’ultima è spiegata molto bene il passaggio da piacere e brama.
L’altra cosa interessante spiegata da Linden è che molti comportamenti che noi consideriamo virtuosi, come pregare o fare beneficenza, attivano lo stesso circuito neurale su cui agiscono, per esempio, le droghe e l’alcol. Perciò i confini di cosa è bene e cosa è male, di cosa separa il socialmente accettabile dal moralmente deplorevole sono, nella realtà scientifica, molto più sfumati di quanto pensassimo.
Insomma, si tratta di un libro che attraverso la neuroscienza, ci porta a ripensare gli aspetti culturali, morali e giuridici che danno forma alla nostra identità e alla nostra presenza all’interno della società.