Sotto il segno dell’ignoranza

Un libro di Paolo Iacci e un dialogo con Umberto Galimberti

183 pagine - 20,90 euro - Egea

Il libro__________

Questo libro di Paolo Iacci (Egea Editore) descrive in modo piuttosto spietato, ma anche analitico, ciò che in 20 anni ci ha portato al trionfo e alla glorificazione dell’ignoranza e al distruggere o emarginare chi, per i suoi metodi e soprattutto meriti, possa essere riconosciuto come una persona competente. È una situazione che vediamo sotto i nostri occhi ogni giorno.
Nel libro Iacci distribuisce un po’ a tutti la responsabilità della situazione: politica, scuola, famiglia, economia, informazione, ma soprattutto tutti noi che abbiamo avallato questa degenerazione.
Il risultato è che l’ignoranza, un tempo causa di vergogna, viene oggi ostentata come motivo di vanto, sinonimo di schiettezza, onestà e vicinanza ai problemi della gente. L’autore nel libro descrive il fenomeno e poi va alla ricerca delle cause che hanno caratterizzato il capovolgimento dalla stima sociale del “sapere”, dall’analfabetismo funzionale agli influencer, fino all’incapacità di definire una visione da parte della classe dirigente ma, allo stesso tempo, fornisce una serie di possibili percorsi per risalire la china.

Perché leggerlo________

Il libro è ben scritto, si legge bene, anche se a volte ci fa cadere le braccia rendendoci conto dell’abisso a cui siamo arrivati.
Ci sono un paio di cose che abbiamo trovato particolarmente interessanti. Primo, il ruolo delle aziende che può diventare fondamentale per invertire il percorso: quelle piccole e medie che, grazie alla capacità di conoscenza del territorio, possono agire a supporto dello sviluppo in modo indiretto attraverso servizi alla comunità con borse di studio, formazione professionale, mentre quelle più grandi attraverso una politica realmente meritocratica e inclusiva.
L’altra parte di grande interesse è il dialogo finale con il filosofo Umberto Galimberti in cui viene sottolineata una forma di limite all’inclusione decisamente importante: l’ignoranza è inevitabilmente associata con l’intolleranza. Non si tratta solo di “conoscenza” ma di imparare il dialogo, accettando punti di vista differenti. Secondo il filosofo, solo attraverso la limitazione dell’analfabetismo funzionale e il porre argine all’ignoranza dilagante si possono costruire dei contesti inclusivi.

Il Libro