Il libro __
Futuro + Umano è il nuovo saggio di Francesco Morace, sociologo napoletano trapiantato a Milano che da oltre trent’anni lavora nell’ambito della ricerca sociale e di mercato con la sua Future Concept Lab, l’istituto fondato con la moglie.
Rispetto agli altri volumi firmati da Morace – talvolta in coppia con altri colleghi come Franco Bolelli o Giovanni Lanzone – questo “Futuro + Umano” non si limita solo a tracciare tendenze e paradigmi, ma è in realtà un vero e proprio percorso sociologico e antropologico nella contemporaneità e nel futuro che parte dall’analisi delle dinamiche socio-economiche in atto dove emerge la dimensione più fragile dell’umano, passando poi in rassegna le straordinarie doti e risorse dell’umano e si conclude con alcune soluzioni-ricette che indicano la strada per un futuro più umano.
Il tema dell’intelligenza artificiale citato nel sottotitolo è in realtà trattato solo in forma marginale perché l’interesse dell’autore rimane sempre l’essere umano che, mai come oggi è centrale, spogliatosi delle stretti vesti di consumatore e diventando cittadino e persona, con tutte le sue contraddizioni, limiti ma anche risorse.

Parole chiave __
Come avviene per molti titoli che tratteremo su Lead & Read, anche in questo libro vi sono delle parole chiave che attraversano tutto il libro e, in questo caso, rappresentano gli elementi chiave polarizzati di un passaggio paradigmatico dell’umano in questi anni. Eccoli.

Capriccio → Curiosità
“Capriccio” è una parola desueta, ma che descrive molto bene quel mix di narcisismo e irrilevanza, impazienza e stupidità tutta umana che rischia di segnare irrimediabilmente questi tempi. Con i bisogni primari ormai pienamente soddisfatti, il desiderio rompe gli argini e si trasforma nel capriccio da bambino, amplificato dalla cassa digitale, dove predomina la pretesa, l’individualismo sfrenato e la logica imperante “del secondo me”. Il libro è colmo di esempi, ma basta guardarsi attorno (e, a volte, anche allo specchio) per rendercene conto.
Per non rischiare di diventare tutti dei divi e piccole star con i loro tic e assurde pretese, vale allora la pena – scrive Morace – di trasformare il capriccio in curiosità, ricreando un percorso di crescita fondato sulla responsabilità globale e sull’elaborare il gusto, osservare e discernere. I media e l’informazione rivestono secondo Morace un ruolo fondamentale, basato sulla conoscenza verificata e permanente, ma anche la scuola e la famiglia sono essenziali in questa fase.

Passività → Passione
Un tempo si parlava del paradosso della (troppa) scelta, ovvero quando le molteplici opzioni a disposizione generano insoddisfazione. Oggi invece la paura di scegliere spesso conduce a un’attitudine passiva, dove quindi si privilegia la facilità d’uso, la semplificazione estrema e la rassicurazione. Quindi ecco che gli algoritmi scelgono direttamente per noi, prodotti, soluzioni, ma anche opinioni; ci si abitua alla ‘bassa risoluzione’ (il Google effect, l’esperienza veloce e facilmente accessibile, come già ben raccontato nel bel libro di Massimo Mantellini per Einaudi) e al digitale massificato. L’antidoto per Morace si chiama talento e passione, elementi di cui l’Italia potenzialmente abbonda e che in passato sono state la nostra fortuna e, secondo Morace, è il caso oggi di riportare in prima linea per provare a ripensare a un nuovo possibile Rinascimento (termine forse un po’ abusato, e a cui sinceramente non si crede più molto).

Caos → Cura
Fake news, post-verità, bolle informative, radicalizzazione da social, mancanza di garanzie, echo chamber. Tutto questo porta al paradosso della società dell’informazione – scrive Morace – ovvero sapere sempre di più e capire sempre di meno, sostituendo l’approfondimento con l’interattività della connessione permanente.
Secondo il sociologo di Future Concept Lab il passaggio da fare, e che in parte è già in corso, è quello di muoversi dall’informazione verso la conoscenza cambiano ottica e approccio. Non è un solo un spostamento semantico: la conoscenza è un sistema aperto che si basa sulla credibilità e sulla fiducia, che valorizza la capacità umana di leggere il contesto e si affidi alla nostra coscienza.
L’informazione si riceve, si moltiplica, si lancia, mentre la conoscenza si elabora e si metabolizza.
Il libro è una sorta di griglia concettuale piena di esempi, riferimenti e consigli sulle possibili vie d’uscita e che può essere letto sia da imprenditori e uomini del marketing sia da persone curiose di leggere in profondità questo tempo confuso, ma che ci può riservare ancora nuove sorprese e nuove crescite. Dipende da noi.