È un saggio breve ma composito questo, inserito in diverse categorie: comunicazione della scienza, epidemiologia, medicina, politica, antropologia e sociologia.
Perché le disuguaglianze non hanno a che fare soltanto con il capitale economico, il primo a cui ci viene spontaneo far riferimento, o con quello sociale e culturale. Dati alla mano, il testo di Luca Carra e Paolo Vineis dimostra che le disuguaglianze sociali sono causa certa di differenze nella salute fra gli individui e nell’aspettativa di vita, frutto di intricate correlazioni.
Se è accertato infatti che le persone che vivono in periferia, ai margini delle metropoli, abbiano una vita più breve rispetto a chi vive al centro, la questione riguarda quello che gli autori definiscono “capitale biologico”.
A incidere sulla salute non è soltanto il nostro stipendio, ma lo status sociale, l’alimentazione, la stima che colleghi e conoscenti nutrono nei nostri confronti, i rapporti familiari, l’autonomia lavorativa, la possibilità di avanzamento di carriera, gli hobby.
In base agli stimoli ricevuti, il corpo svilupperà meccanismi di risposta allo stress cronico, vedrà ridursi la funzione immunitaria, subirà modificazioni epigenetiche. Ma il processo che traduce i fenomeni sociali in fenomeni biologici resta ancora da codificare.
Gli autori ne provano a rintracciarne i segni, con metodo scientifico. A questo fenomeno, nel saggio, si attribuisce anche un nome: “incorporazione”, che avviene quando l’esperienza della disuguaglianza produce un danno al funzionamento dell’organismo. Come se quell’ingiustizia sociale si infiltrasse sottopelle.
Nessuno è svantaggiato per nascita, ne acquisisce l’etichetta nel corso della vita. E nulla di tutto questo ha a che fare con la genetica.
Da leggere perché ____________
È un libro breve, da leggere e studiare. Perché se fino ad ora le cause e le correlazioni fra salute e disuguaglianze restavano avvolte dalla caligine, adesso ne abbiamo una visione più chiara. Una volta accertate, possiamo agire per fare in modo che l’invecchiamento sia un diritto, per tutti.