Il libro _____________
Mai come in questo momento la riflessione e la discussione sulle città e sul vivere urbano è stato così attuale e urgente.Questo libro di Ezio Manzini “Abitare la prossimità. Idee per la città in 15 minuti” (EGEA) lo affronta in modo analitico e contemporaneo.
Il tema della prossimità è decisamente quella su cui tutti noi prima o poi ci siamo confrontati: così Manzini in questo libro sistemizza tutte le intuizioni e le evidenze emerse nel periodo pandemico, compreso la consapevolezza di politici, amministratori e tecnici, cercando di fare un ulteriore passo in avanti. La prossimità quindi non è vista solo nella sua dimensione funzionale, ovvero legata allo spazio fisico, ma anche relazionale, cioè per incontrarsi, sostenersi a vicenda, avere cura reciproca e dell’ambiente, collaborare per raggiungere obiettivi comuni. Ed è proprio attraverso il confronto dialettico tra questi due modi complementari di intendere la prossimità che si sviluppa il libro che ha l’obiettivo di trovare ciò che serve alle persone per vivere insieme, combattendo le disuguaglianze.
C’è però un altro elemento che Manzini non dimentica e che riguarda tutta la dimensione digitale: per questo oltre a una serie di esempi concreti – come La ville du quart’heure di Parigi, le Superillas di Barcellona – il libro contiene anche un saggio di Ivana Pais che riflette in maniera puntuale sulle piattaforme digitali e la loro relazione con la prossimità.
Perché leggerlo ______________
Il libro è molto interessante perché innanzitutto è ben scritto – e questo non è banale per un saggio di questo tipo – e poi perché ci accompagna nella sistematizzazione di esperienze, concetti e teorie nate ben prima della crisi pandemica da Covid 19 e che ora trovano, dopo un’accelerazione, l’attenzione dell’opinione pubblica e degli esperti. Comunità, cura e innovazione digitale sono, secondo l’autore, i tre pilastri su cui si deve fondare la fantomatica città dei 15 minuti. Il capitolo dedicato alla cura è sicuramente uno dei più interessanti perché si riflette su come una città possa curare i propri cittadini, non solo attraverso la vicinanza fatta di presidi medici, ma anche cura delle relazioni.
La prossimità è un concetto ormai familiare legato al commercio, specialmente durante il lockdown: oggi è necessario fare un passo avanti e far sì che gli spazi commerciali non siano solo luoghi per acquistare (ché tanto in molti acquistiamo online) ma dei presidi mulititasking per il quartiere attraverso l’attivazione di spazi di co-working, aree verdi per incontrarsi, partecipare e contribuire alla comunità.
Manzini inquadra questo tema all’interno della qualità della relazione tra le persone viste come come cittadini e non come consumatori. Da qui possono svilupparsi concetti come municipalismo, di economia collaborativa, innovazione sociale e, appunto, prossimità relazionale.