La società della fiducia

Da Platone a WhatsApp

Antonio Sgobba

264 pagine - 18 euro - Il Saggiatore

Il libro_______________

Questo libro è uscito lo scorso dicembre, ma più passano i mesi più il tema diventa di estrema attualità e quindi la lettura urgente.
Lo scrittore e giornalista Antonio Sgobba in questo saggio pubblicato per il Saggiatore ricostruisce la storia e la filosofia della fiducia dall’antichità fino a oggi, comprendendo anche il periodo che stiamo vivendo, ovvero la prima pandemia nell’era dei social network.
La fiducia è un concetto ambiguo, sfaccettato, incredibilmente manipolabile ma, nello stesso tempo, necessario per la convivenza civile. La cosa certa è che tutte le crisi della società attuale si possono ricondurre, in qualche modo, a una crisi della fiducia. Può essere una crisi verticale, nei confronti del potere politico, della stampa o della comunità scientifica, oppure una crisi orizzontale, cioè dei cittadini tra loro. Del resto, ricorda Sgobba, aveva ragione Aristotele quando sosteneva che l’uomo è un animale sociale e quindi la sua ambizione di riconoscimento sociale è prioritaria.
Molti pensano che questa crisi sia una caratteristica solo del nostro tempo: Sgobba con un lungo e appassionante excursus storico dimostra che non è vero, a partire dalla filosofia greca e da Tucidide che spiega come la fine della democrazia ad Atene fosse una conseguenza della peste e anche della fine della fiducia tra i cittadini. Quello che cambia sono le differenti strategie della distruzione della fiducia e che oggi passano dal digitale, dalla post-verità e dalla infodemia, ovvero la circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, spesso non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili.
Gli ultimi mesi sono un continuo banco di prova su questo tema su mille temi, e il libro ci offre pagine intelligenti capaci di fornire gli strumenti per comprendere questo fenomeno, passando da Platone al giornalismo di oggi, Topolino e Umberto Eco. Ma la cosa più interessante è che Antonio Sgobba, forte della sua preparazione storica, è ottimista per il futuro.
Insomma, è un libro da leggere – e questa volta dovete avere fiducia!

Per la costruzione del data book ideato da Giorgia Lupi e Paolo Iabichino, abbiamo isolato quattro coppie di parole chiave antinomiche contenute del libro (qui come si crea il data book)

Diffidenza / Affidabilità

Sono i due aspetti antitetici che riguardano la fiducia e che Antonio Sgobba analizza in profondità: prima la negazione della fiducia e poi il suo riflesso. La diffidenza purtroppo è alimentata sul web che originariamente avrebbe dovuto rendere più facile l’impegno civile e le decisioni collettive e che invece oggi è il fertile terreno per teorie pseudoscientifiche nonché mezzo di propaganda per demagoghi. Alla fine scrive il saggista “ci fidiamo più di un cugino che degli esperti”. La fiducia non viene solo da chi la attribuisce, ma va guadagnata anche da chi la richiede, il quale deve essere affidabile per la comunità sociale.

Ignoranza / Competenza

Nel 2017 lo stesso Sgobba aveva scritto sempre per Il Saggiatore un bel saggio dal titolo “? – Il paradosso dell’ignoranza da Socrate a Google“, in cui l’autore prendeva in considerazione tutta una serie di domande scomode che nel corso della storia l’umanità si era posta. Il paradosso dell’ignoranza lo possiamo ricondurra a: «non sapremo mai cosa esattamente non sappiamo, e sappiamo solamente ciò che pensiamo di sapere». Il tema della conoscenza/ignoranza è fortemente legato a quello della fiducia. Siamo sfiduciati e sospettosi verso tutto e tutti. Come già scritto sopra, non è un problema nuovo. Oggi le competenze sono sempre più citate e richieste ma, allo stesso tempo, non considerate degne di credito. Diventa sempre più importante riconoscere un vero esperto da un ciarlatano e, come diceva sempre Socrate, e questo è possibile se anche noi conosciamo la materia in questione.
Sgobba in pratica ci dice che fidarsi ciecamente è sbagliato, ma non è saggio non credere a nessuno.

Post-verità / Oggettività

La post-verità è un tema più volte affrontato su Lead & Read e che qui Sgobba spiega con estrema chiarezza citando e riassumendo i saggi di Zuboff, Morozov e Lanier. Lo scrittoSpiega con precisione i concetti chiave della nostra conoscenza via social network di filter bubble e echo chambers: il primo secondo cui noi scegliamo di non ascoltare gli utenti che hanno opinioni diverse dalle nostre, il secondo attraverso cui avviene un passaggio ulteriore teso a screditare tutte le voci opposte a ciò in cui crediamo, provocando una degenerazione della qualità del dibattito pubblico con un atteggiamento settario.

Utilitarismo / Reciprocità

Sgobba passa in rassegna le teorie utilitariste secondo le quali la concessione della fiducia si basa su un calcolo del rischio e dei vantaggi/svantaggi che abbiamo nell’impegnarci in una rapporto o in una relazione. In questa prospettiva noi in definitiva ci fidiamo degli altri perché “ci conviene” e questo non riguarda solo noi cittadini, ma anche la classe dirigente. Capite bene che una società non si può basare solo sulla ricerca dell’interesse individuale e sulla competizione. Qui entra in ballo il tema fondamentale della reciprocità, che in pratica è quello del trinomio dare-ricevere-ricambiare. Per questo quindi per rifondare la fiducia è necessario ripartire proprio dalla reciprocità, concetto legato all’autorevolezza, alla generosità e alla capacità di costruire benessere per l’intera società.

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