Di cosa parla __
Steven Pinker, docente di psicologia ad Harvard, attraverso un approccio rigoroso e multidisciplinare basato soprattutto su dati ufficiali, ci dimostra che tutto le convenzioni pessimistiche e gli atteggiamenti catastrofisti così diffusi oggi non solo non hanno senso, ma che la verità dei fatti è migliore, diversa o, per lo meno, assai più complessa di quanto in molti vogliono farcela credere. I temi sul tavolo sono disuguaglianza, povertà, ambiente, razzismo e sicurezza e su ogni argomento ci dimostra che le condizioni sono migliori rispetto a 50 anni fa. Lo fa con dati puntuali e con riflessioni ragionevoli.
Il mondo veleggia spedito verso i lidi del benessere ineluttabile, anche se complesso, ma per qualche sortilegio o illusione ottica collettiva la gente si ostina a dire che sta male. I dati ci dicono che stiamo meglio e questo, forse, comporta anche la possibilità di lamentarsi di più.
Perché leggerlo __
Iniziare qualsiasi cosa, che sia un’attività imprenditoriale, un viaggio o una storia sentimentale, con delle premesse negative e pessimistiche è la partenza peggiore che si possa immaginare. Questo libro oltre a dirci questo, ci fornisce una piattaforma di pensiero che Pinker chiama Illuminismo basata su quattro pilastri: ragione, scienza, umanesimo e progresso.
Si può discutere sulla scelta del termine e su alcuni giudizi morali contenuti nella seconda parte, tuttavia questo libro fornisce un completo bagaglio informativo basato su strumenti statistici e metodi provenienti dalla ricerca sociale, neurologica e psicologica contro i tanti talk show televisivi, le chiacchiere al bar e quelle sui social che tendono sempre più ad assomigliarsi.
Sicuramente un’iniezione di fiducia nel futuro.